Rieccoci,
è giovedì e questa è la newsletter “Dentro gli androni”.
- Chi è?
- Sono io.
- Sei tu?
- Sì.
- Sai per quanto tempo ho sperato che citofonassi? Cioè, non per forza che citofonassi, che scrivessi, anche. O qualsiasi altra cosa.
- Lo so. Ora ci sono cose da dire.
- Certo, ci sono cose da dire. E tu vorresti farlo al citofono, davanti al mio androne?
- Potrei dirle al citofono o davanti a te, nel tuo androne. In verità, mi chiedo: ormai farebbe qualche differenza?
- Aspettami, prendo la giacca e scendo tra un momento.
E poi ci siamo noi. E se ci sono cose da dire, scriviamo le lettere.
Lettera a S.
“In sintesi, è lecito essere felici, anche se questo crea infelicità? Io vi chiedo un sì o un no”. Lo domandava Vittorio Gassman e me lo hai domandato tu, in termini in fondo nemmeno troppo dissimili, quando abbiamo iniziato a scriverci. Perché accorgersi di quello che continua a succederti intorno, quando nessun altro in quel momento ci baderebbe, è quello che non riesci a non fare. Non so dire quanto di me - quali pezzetti - sarebbe rimasto se non avessi provato a parlarmi. Ogni volta. Anche a fatica, da un bar pieno di persone e con in sottofondo il suono delle tazzine di caffè che vengono appoggiate in serie sul banco. Di quanto creda alle tue parole, anche quando sembrano tanto più grandi di quello che, tra persone adulte, si usa promettere. Io lo so: tu prometti e poi mantieni. Ecco, ora vorrei aver imparato di più, per essere in grado risponderti un sì o un no.
Cosa sto leggendo: tutto quello che si scrive su Pier Vittorio Tondelli, nel trentennale della sua morte
Cosa sto guardando: “La terrazza” di Ettore Scola (con “L’anno che verrà” che sta lì in tutto il film)
Cosa mi sta ossessionando: l’assolo di Prince in questa versione di “While my guitar gently weeps”
Deve essere ottobre, che mi rimette in moto - non il fisico, ma quello chi potrebbe mai? -, ma i pensieri e il desiderio di guardare. E questo autunno ha le immagini dei film di Truffaut e dei cieli rosa sopra Milano nelle camminate durante le pause. E tu come stai? Se ti va, rispondimi e raccontami quello che fai, che cosa leggi e che cosa ti ossessiona. E se riesci a divertirti.
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A presto, sempre dentro un androne bellissimo.
ale